Giardini per persone non banali

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  • Scompiglio – 16/06/2025

    Sono arrivato dopo pranzo e con Matteo abbiamo fatto un giro di nuovo, per rivedere tutto a distanza di circa un mese. Tagli, colori, forme, prateria.

    Come influiscono le terofite sull’aspetto generale del paesaggio? Chiaramente la prateria dello Scompiglio non è una prateria primaria, e per quanto bella e ricca di vegetazione, di fiori e colori, presenta sempre degli elementi che confliggono con la natura estetica ed estetizzante che viene ricercata qui.

    Attraverso un operato sostenibile a livello ecologico, portare avanti un progetto estetico di paesaggio in cui vivere in armonia.

    Questo viene fatto con la costante cura, lo sfalcio dell’erba, i diserbi manuali, il lavoro sugli arbusti che costantemente crescono e si adattano all’ambiente circostante.

    Lo Scompiglio è davvero scompigliato, eppure lo scompiglio è la via attraverso cui cercare l’equilibrio dinamico che è proprio di ogni paesaggio sano, maturo.

    Arrivato al recinto degli asini, guardando dalla Casa quadrata, notiamo subito come poggi e scarpate, terrazzamenti e ulivi siano due forme ben distinte del paesaggio. Mi hanno chiesto di pensare a un “giardino” da piantare qui. Per ridurre il lavoro, sì, ma anche il lavoro estetico di raccordo visivo.

    Qui mi rendo conto, proprio girandomi, che credo che il lavoro da fare, la soluzione, sia nel trovare una matrice su cui lavorare meno.

    Una base che protegga il suolo, che trattenga l’umidità, che contrasti le piante che non aiutano la gestione, e che consenta di lavorare un po’ meno.

    Il paesaggio erbaceo aiuta la gestione “drastica”.

    Ti consente di tagliare, sfalciare, far ricrescere.

    C’è però un conflitto con i pochi arbusti di macchia bassa che crescono.

    E se si creasse una struttura di base, complessa o meno, in mezzo alla quale consentire all’erba di crescere e aver anche meno parti di territorio da sfalciare?

    I bordi sono confusi e solo i tagli netti ne possono consentire la gestione semplice – in ottica estetica e di funzionalità: sentieri liberi

    Scompiglio – 17/06/2025

    Lavoro

    Il grosso del lavoro sarà gestire il passaggio da arbusti a prateria.

    Lavorare con i livelli differenti.

    Recuperare gli arbusti, le lavande con potature progressive.

    Aumentare le aree di macchia bassa.

  • Dello Scompiglio – 19/05/2025

    Mi chiedono se si può lavorare il terreno. Alessandro mi fa notare che non si può combattere tenendo conto del periodo di riproduzione. Mi chiedono perché è necessario combattere la felce aquilina facendo dei tagli: tagliarla oggi 19 maggio 2025 significa che tra due settimane l’unica pianta che sarà cresciuta sarà la felce a discapito della prateria: e se si tagliasse solo una volta all’anno nel periodo in cui è più difficile chee cresca, cioè la piena estate?

    E se si facesse Idrosemina vicino all’Osmunda?

    Sembra identica la presenza di felce aquilina con lettiera sfalciata e di prateria alta, cambia solo la crescita delle singole piante.

    La scomparsa della felce è netta, qual è il motivo?

    Abbiamo visto che riesce a crescere sotto i ciliegi, sotto i lecci, sotto la canfora, non ne abbiamo trovata sotto il pioppo

    A maggio il risultato dopo tre tagli

  • Bituminaria bituminosa: La Pianta Perfetta per Giardini Ecologici e Resistenti

    Bituminaria bituminosa: La Pianta Perfetta per Giardini Ecologici e Resistenti

    https://youtu.be/YkOJqqITfc0

    La Bituminaria bituminosa, conosciuta anche come trifoglio bituminoso, è una pianta straordinariamente resiliente che si adatta perfettamente ai climi mediterranei e alle condizioni ambientali difficili. Questa pianta perenne offre non solo un valore estetico con i suoi fiori viola e la sua struttura leggera di foglie lanceolate, ma anche un forte impatto ecologico grazie alla sua capacità di adattamento e resistenza.

    Resilienza e Adattabilità

    Tipicamente trovata in aree costiere del Mediterraneo e in zone aride, la Bituminaria bituminosa dimostra una notevole capacità di resistere a condizioni avverse come suoli poveri e inquinati. La sua natura emicriptofita scaposa indica che può sopravvivere perdendo la parte aerea e continuare a vivere attraverso le sue radici, permettendo alla pianta di attraversare più stagioni. Questa caratteristica la rende ideale per giardini che richiedono piante a bassa manutenzione ma di grande impatto visivo.

    Impatto Ecologico

    Uno degli aspetti più notevoli della Bituminaria bituminosa è la sua capacità di fitodepurazione, essendo in grado di crescere in terreni contaminati da metalli pesanti. Questo la rende una candidata ideale per la ristrutturazione ecologica di aree industriali degradate o inquinati. La pianta non solo sopravvive ma può aiutare a purificare il suolo, rendendola un elemento prezioso per qualsiasi progetto di giardino ecologico.

    Utilizzi nel Giardino Mediterraneo

    Con il suo portamento che ricorda la verbena, la Bituminaria bituminosa può creare atmosfere leggere e piacevoli nei giardini mediterranei, integrandosi bene con altre piante tipiche della regione come l’olivo e la vite. La sua resistenza al caldo e la capacità di crescere in pieno sole la rendono perfetta per i giardini che affrontano estati lunghe e aride.

    Invito alla Coltivazione e alla Scoperta

    Vi incoraggio a considerare la Bituminaria bituminosa per il vostro giardino o terrazzo mediterraneo. Esplorate la possibilità di lasciar crescere questa pianta in un angolo del vostro giardino, magari dove altre piante faticano a sopravvivere. Scoprite la bellezza e la resilienza di questa pianta, e condividete le vostre esperienze con la comunità per promuovere un maggiore apprezzamento per le piante native robuste e a bassa manutenzione.